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qualcosa di immane

QUALCOSA DI IMMANE

L'arte e la Grande Guerra

di Massimo Libardi

Formato: 24x30 cm
Rilegatura:
 Rilegato con copertina rigida
Pagine: 284

Euro: 68,00
ISBN:
 9788897634058

Parlare di arte in relazione alla Prima guerra mondiale, in Italia, significa parlare soprattutto di Futurismo. Per quanto riguarda l’Impero austro-ungarico, il contributo degli artisti fu in gran parte “istituzionalizzato”, o comunque coordinato da una regia di propaganda che diede origine all’esperienza del corpo dei Kriegsmaler (pittori di guerra). E poi certi artisti tedeschi e francesi e alcuni altri, sfolgoranti, britannici. Per i combattenti della Grande Guerra essa fu una esperienza eccezionale, che è stata variamente descritta e sinteticamente può essere definita come l’irruzione del moderno. La Grande Guerra ha rappresentato per milioni di uomini “un corso accelerato e violento di modernità” impartito “in situazioni estreme di sradicamento e di minaccia per la vita, di sofferenza e di dolore”. Uno dei momenti artisticamente più alti in cui si è riusciti a rappresentare la guerra lo troviamo nei quadri. E la guerra è stata raffigurata davvero da grandi artisti. È opportuno fare alcuni nomi. Per gli italiani: Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Fortunato Depero, Gino Severini, Adriana Bisi Fabbri, Roberto Marcello Baldessari e Ottone Rosai. Per gli austriaci: Albin Egger-Lienz, Oskar Kokoschka, Anton Kolig, Alfred Kubin, Oskar Laske, Egon Schiele e Alfons Walde. E poi ancora: Max Beckmann, Pierre Bonnard, Marc Chagall, Otto Dix, Marcel Gromaire, Eric Heckel, Ernst Ludwig Kirchner, Fernand Léger, Paul Nash, C. R. W. Nevinson, Félix Vallotton e Edouard Vuillard. Questo volume ci mostra come la guerra è stata rappresentata da grandi pittori, appartenenti alle più diverse corretni artistiche.

Il volume è curato da Massimo Libardi, Fernando Orlandi e Maurizio Scudiero. I primi due hanno anche organizzato la mostra “Kriegsmaler: Pittori al Fronte nella Grande Guerra”. Scudiero, noto critico d’arte, ha curato molte mostre e volumi, soprattutto sul Futurismo e Fortunato Depero.


Un libro dall'imponente apparato iconografico: oltre 300 immagini a colori.

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